|  | Replicatore | 
Le prime navi stellari, anche se dotate di un'autonomia di circa 5 anni,
dovevano comunque sostare durante i loro viaggi in varie stazioni per rifornirsi
di cibo e di parti di ricambio. Grazie al replicatore però tutto ciò non è
più necessario; il replicatore, infatti, permette di ricreare qualsiasi
varietà di cibo o di oggetto inanimato con il solo limite del software e della
complessità dell'oggetto richiesto.
Apparecchiature tipiche
  - Bobine di transizione di fase (lo stesso modello utilizzato per il 
  teletrasporto)
    consolidano o smorzano le energie di legame delle particelle subatomiche.
- Camera di materializzazione: area protetta di dimensioni variabili da 30 x
    25 x 25 cm a 50 x 40 x 30 cm. Le pareti contengono emettitori di campi di
    forza in grado di contenere il flusso di materia durante la
    materializzazione ed evitare dispersione di energia.
- Analizzatori: usati quando viene inserito un nuovo oggetto da analizzare
    che non esiste nel database del replicatore. L'analizzatore crea una matrice
    spaziale dell'oggetto senza danneggiarlo. Non è necessaria alcuna analisi
    per riciclare un prodotto e trasformarlo in materia grezza riutilizzabile.
- Processore: è il cuore di un replicatore, controlla ogni fase del
    processo di replicazione o riciclo e ogni sottosistema o componente.
    Normalmente è singolo e sulle navi e sulle basi stellari è collegato alla
    banca dati del computer centrale. Memorizza qualunque procedura, sia di
    replicazione sia di riciclo, per un periodo di tempo variabile.
- Schemi di memoria: i chip isolineari o le gelatine bio-neurali del
    replicatore centrale o della singola unità contengono le informazioni
    necessarie a replicare un gran numero di cibi o oggetti. Questi dati
    consistono nella struttura molecolare della materia che li compone e nelle
    istruzioni necessarie a replicare al meglio quel determinato prodotto. A
    differenza delle memorie di transito o delle memorie centrali dei sistemi di
    teletrasporto, la risoluzione si ferma a livello molecolare e non definisce
    con precisione lo stato quantico di ogni singolo atomo. Questo comporta una
    quantità enorme di minuscole differenze e incongruenze nell'oggetto
    replicato, che non sono però percepibili attraverso i sensi. Questa
    limitazione tuttavia rende assolutamente impossibile replicare esseri
    viventi, anche semplicissimi, come i virus.
- Contenitori di stoccaggio della materia grezza: di norma collocati sia
    nella sezione a disco sia in quella motori. Altri replicatori alloggiano i
    contenitori nella parte posteriore dell'impianto. Contengono materia grezza,
    che può venire facilmente trasformata in cibo o oggetti. Di norma, la
    materia è di due tipi: organica per replicare il cibo e inorganica per
    tutto il resto, la qual cosa permette un notevole risparmio di energia. Come
    materia grezza vengono utilizzati anche i rifiuti della nave opportunamente
    riciclati. Su una nave di classe Galaxy
    la percentuale di materia riciclata arriva all'82%.
- Fonte di energia: nelle navi è lo stesso nucleo di curvatura; ogni unità
    è connessa ad una rete di energia specifica che alimenta tutti i
    replicatori. L'energia viene trasportata sotto forma di impulsi attraverso i
    sistemi EPS che alimentano ogni altro sistema.
- Matrice di trasformazione quantico-geometrica: modifica la struttura del
    flusso di materia base per comporre atomi e molecole, organiche e non e
    disporle nella posizione desiderata. Per quanto riguarda la materia
    organica, le strutture cellulari sono riprodotte per intero; tuttavia i vari
    organuli cellulari (mitocondri, cloroplasti, ecc..) non sono completi e non
    posseggono la loro funzionalità originale. All'interno del nucleo, il
    materiale genetico non è organizzato a formare catene di DNA. Questo spiega
    come mai i replicatori non possano produrre nulla di vivo.
Funzionamento
Il replicatore di materia a matrice molecolare rappresenta essenzialmente
un'evoluzione della tecnologia di 
teletrasporto.
Le differenze con il 
teletrasporto consistono nel fatto che, mentre quest’ultimo
si limita a trasferire oggetti e persone da un punto all'altro, il replicatore
consente di modellare la materia a livello molecolare e di ricreare qualunque
tipo di oggetto o cibo, a partire da materia grezza di base, inerte e facilmente
immagazzinabile.
La matrice spaziale dell'oggetto deve per forza essere già presente nel
database del replicatore, altrimenti bisogna fornire un esempio al sistema. Da
notare che la materia di partenza non deve essere necessariamente dello stesso
tipo richiesto: è compito del replicatore posizionare le particelle in modo da
creare le sostanze richieste.
Esiste una variante, denominata replicatore industriale,
che permette di produrre oggetti di grosse dimensioni. I replicatori industriali
necessitano, ovviamente, di una grande quantità di energia.