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Sistema di Smorzamento Inerziale |
Questo sistema a manipolazione di campo, denominato anche IDS (Inertial
Damping System), si prende carico di contrastare le forti accelerazioni
inerziali che si creano durante la normale navigazione, accelerazioni che se non
contrastate provocherebbero danni all'equipaggio qualora superassero la soglia
di 30m/sec². Tale sistema lavora in parallelo con lo Structural Integrity Field,
SIF, il quale si occupa di fornire, tramite appositi campi di forza, rigidità
alla struttura dell'astronave e la rende resistente alle sollecitazioni cui è
sottoposta dai motori.
L'IDS opera per mezzo di un campo di forza, costante (che diventa ovviamente
variabile qualora si debba compensare variazioni di moto) e di piccola
intensità, mantenuto attivo in tutta la parte abitabile della nave.
L'intensità di tale campo è stabilita in 75 millicochrane con variazioni
massime di 5,26 millicochrane/metro o, come da regolamento, 352,12 qualora
l'equipaggio si trovi esposto al campo subspaziale.
Tale sistema, quindi, si incarica di anticipare gli effetti di
accelerazione inerziale; ciò è permesso dal fatto che i controlli sull'IDS
sono derivati dalla stessa postazione di controllo di volo. Il sistema IDS rende
in tal modo l'equipaggio insensibile alle variazioni di accelerazione eccetto
nel caso di repentine manovre o di cause esterne che provocano una variazione al
moto, oppure qualora l'energia fornita al sistema sia stata, per cause
contingenti, limitata.
Il campo sfruttato da questo sistema è fornito da 4 generatori di campo
dislocati sul ponte 11 nella sezione a disco e da 2 generatori nella sezione
secondaria (per quanto riguarda l'Enterprise D). Ogni generatore
è costituito da 12 sorgenti di polarità gravitonica della potenza di 500 kW
che alimentano una coppia di amplificatori di distorsione subspaziale da 150 millicochrane. Il calore prodotto in ogni unità è dissipato da una coppia di
dispositivi di raffreddamento ad elio liquido da 100.000 MJoule/ora. Sono
inoltre presenti 3 generatori ausiliari in ognuna delle due sezioni, in grado di
sopperire al mancato funzionamento degli altri generatori per più di 12 ore al
65% dell'energia di picco del sistema. Il ciclo normale di lavoro dei generatori
è di 48 ore cui si vanno ad aggiungere 12 ore di degauss e manutenzione. I
generatori di polarità gravitonica nominalmente possono rimanere in funzione
per 2500 ore tra un ciclo di manutenzione degli elementi superconduttori e il
successivo.
Il volo normale richiede l'operatività di almeno due generatori di campo,
benché l'ufficiale al comando possa richiedere la funzionalità di unità
aggiuntive qualora si prospettino manovre rischiose. Quando l'astronave è in
stato di allarme, sono automaticamente posti in standby tutti i generatori non
operativi in quel momento. In caso di limitazione di energia, una connessione
tra le due sezioni dell'astronave permette ad un solo generatore di sopperire
alle necessità di tutta la zona abitata.